Mi sono perso.... rapporto tra apertura alare e corda.... Ala di 10 metri, corda di un metro.... rapporto = 10 Ala di un metro, corda di 10 centimetri... rapporto = 10
Io ricordavo, da vecchi libri (si lavorava spesso con profili concavo-convessi, che avevano ancora il nome "NACA" (vecchia denominazione della NASA), che era la corda alare a stabilire l'efficienza, e che a maggore corda alare "assoluta" corrispondeva una maggiore efficienza. Insomma... un modello con 20 centimetri di corda alare aveva comunque parametri di efficenza inferiori a quelli di un aliante con due metri di corda alare, indipendentemente dal lambda. E ricordo anche che per migliorarla... si cercava di utilizzare estremita' alari che permettessero una maggiore separazione tra le pressioni e depressioni che si generavano sotto e sopra l'ala, utilizzando estremita' di tipo Hoerner e similari. Ricordo anche... ma parliamo di 20 anni fa... che il principale nemico di un'ala a bassa velocita' era il distacco dei filetti fluidi in una porzione del profilo alare troppo avanzata, e si inserivano degli "elementi di disturbo" ( i "turbolatori") nella parte anteriore del profilo per creare una turbolenza controllata che consentisse il distacco dei filetti fluidi in una zona posteriore del profilo alare.
Questo e' fuor di dubbio...
E allora... quando le termiche ci sono, ci sono.... :-) Certo.... non capita tutti i giorni, purtroppo.... ma mi torna in mente una gara della fine degli anni 70, campionato italiano, volo libero, classe A1.... da fesso non inserisco il timer.... ho seguito il modello per trenta minuti prima di perderlo completamente di vista.... ed ero in piena pianura!!!! Mai piu' ritrovato :-(
Ciao
Absolut