qui la logica astratta non c'entra
e' evidente che esistera' un numero minimo ed un numero massimo di celle per cui un certo circuito funziona, dato che il progetto si deve basare su una ipotesi di lavoro (che avra' prestazioni ottime) e in un certo range la cosa continuera' a funzionare bene o almeno accettabilmente
poi ci sono i limiti tecnologici: non e' facile far funzionare in modo efficiente un circuito a semiconduttori con differenze di tensione troppo basse (l'efficienza richiede velocita', la velocita' richiede correnti elevate (per breve tempo), che sono difficili da ottenere con poca tensione)
non a caso, i semiconduttori a bassa tensione (per esempio tutta la famiglia a 3.3V) hanno richiesto anni di sviluppo, se noti i core dei nuovi processori per PC hanno tensioni che scendono col passare degli anni (vuol dire che ogni abbassamento costa migliaia di miliardi di sviluppi... anche se qui la questione e' di limitare la potenza dissipata, piu' che farcela "con poche celle" ;-)
verso l'alto i limiti sono normalmente dovuti ai limiti fisici dei componenti, alla dissipazione termica massima ecc.
il fatto di esprimersi a celle e' che e' l'unita' di misura piu' ovvia per un modellista, altrimenti dovresti prendere il mumero di celle che vuoi/puoi usare e convertirlo in volt...
quanto al fatto delle dimensioni, un microregolatore e' probabilmente destinato ad applicazioni da poche celle, facile che abbia un limite inferiore piu' basso (e qui le potenze in gioco sono piccole, e l'efficienza e' meno importante)
non so se questo dissipa i tuoi dubbi ;-)