Servi Digitali

Scusate l'ignoranza, che differenza c'è tra un servo Digitale e uno classico ?

Grazie

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FishWolf
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FishWolf ha scritto:

dal punto di vista costruttivo, il motorino è controllato da un circuito digitale, tramite PWM (il servo durante il movimento o sotto sforzo "sibila" leggermente)

dal punto di vista pratico, il servo digitale ha una coppia di ritenuta maggiore e maggiore precisione di posizionamento. Occhio al consumo che potrebbe essere maggiore, come anche l'usura del potenziometro (ma questo già avveniva coi servi coreless).

-- Simone

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§imone

i digitali raggiungono potenze maggiori dei normali, sono più pronti e più precisi... ma occhio perchè patiscono molto la tensione in eccesso.... se uns ervo analogico regge 5 celle uno digitale è facile che si bruci con 5 celle ben c ariche.....

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Luca (t-maxx)

HO sentito parlare che sono sensiili agli sbalzi di temperatura Hanno una deriva termica molto importante Natale

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Natale Novello

ma dove l'hai sentito...!??!?! credo proprio che questa sia una informazione errata. Ci sono servi analogici con stessa coppia se non maggiore di un servo digitale, la coppia dipende dal tipo di motore non e da che tipo di ingranaggi sono montati.

Semmai si può dire che un digitale assorba un'po di più che un analogico.

Secondo me questa è un 'altra informazione errata...

I servi digitali Multiplex che ho acquistato io reggono tranquillamente i 6 Volt /(c'è chiaramente scritto nelle istruzioni), come penso tutti quanti, visto che vengono usati in maxi modelli spesso alimentati a 6 celle con centralina di controllo della tensione a 5.5 Volt.

Ho molto amici che li montano in maxi modelli da 3D e mai avuto grane.

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Marcello

Natale Novello ha scritto:

beh, quello dipende dal potenziometro....

-- Simone

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§imone

l'ho letto su RCM.... è vero che puoi avere un analogico top potente come un digitale medio... ma ritengo che le potenze raggiunte dai digitali top siano più alte..... "Marcello" ha scritto nel messaggio news:iXZ4e.30406$ snipped-for-privacy@twister2.libero.it...

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Luca (t-maxx)

Ok, ma visto che ci siamo, la motivazione quale sarebbe?

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Marcello

e che cacchio ne so.... ritengo una maggiore prontezza del circuito elettronico e una strategia commerciale.... "Marcello" ha scritto nel messaggio news:oU85e.50936$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

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Luca (T-Maxx)

I digitali associano la tecnologia PWM ad un circuito intelligente che ottimizza le accelerazioni e decelerazioni quando arriva vicino al punto desiderato. La tecnologia PWM pilota il motore con impulsi ad alta frequenza, i motori del servo in effetti non sono dei motori a 4.8 o 6V ma molto meno. Natale

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Natale Novello

"Natale Novello" wrote in message Per la tensione di funzionamento dei digitali Un pacco da 5 celle ben carico dà quasi 8V ecco perche' si dice che alimentandoli a 6 V (5 celle) si bruciano ma questo non accade quando la tensione si stabilizza cioé dopo circa qualche min di erogazione. E' un ottima cosa prevedere un circuito stabilizzatore che trovi una via di mezzo tra 4.8 e 6 quindi 5.5 e' un buon compromesso. Resta il fatto che sempre piu' case costruttrici stanno inserendo nelle loro rx uno stabilizzatore ma e' scritto anche che se si usano dei servi potenti o la rx in massima configurazione (tutte le uscite occupate da servi) E' imperativo utilizzare una alimentazione separata per i servi in quanto le sottili piste della rx (anche se la parte di alimentazione prevede delle piste piu' larghe)non reggono a lungo ad un forte passaggio di corrente e dai e dai prima o poi POF! Natale

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Natale Novello

"Natale Novello" ha scritto

non tutti i servi digitali sono così delicati, ma è d'obbligo leggere sempre cosa dichiara il costruttore. Ad onor del vero questi servi vengono impiegati soprattutto su modelli di elevate prestazioni (ma non sarà sempre così, i prezzi si stanno abbassando), dove quasi sempre si fa uso di doppio pacco batterie: ecco che il circuito (se non la centralina) che accoppia le batterie introduce una certa caduta di tensione che sotto questo aspetto male non fa.

-- Simone

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§imone

premetto che parlo piu' con cognizioni di controlli che non sulla reale conoscenza di "cosa c'è dentro", ma a livello di principio non credo di sbagliare.

"rovo" ha scritto

l'intuizione a livello di principio è grossomodo giusta. In realtà, da parecchi anni si tratta sempre di circuiti proprietari che integrano gran parte dell'elettronica necessaria. Piu' che una regolazione si tratta pero' di un comparatore a finestra: al di sopra di una certa differenza tra il riferimento (segnale da RX) e posizione (potenziometro) viene alimentato il motorino nella giusta direzione. Ad onor del vero non so "cosa" viene comparato e come (una tensione, una frequenza,...) ma poco ci interessa, parlo a livello di principio. Questa "finestra" piu' è stretta maggiore è la precisione, ma il servo puo' diventare instabile (oscillare attorno alla posizione ideale). Per questa ragione l'alimentazione del motorino non è proprio ON-OFF ma nell'intorno del punto ideale viene ridotta. Ne consegue che il servo sarà sempre molto piu' debole nell'intorno del punto ideale, al motorino verrà data piena potenza solo quando l'errore di posizione della squadretta rispetto a quella teorica supera un certo limite. Inoltre non ti so dire come viene partizionata l'alimentazione del servo, ma non con la tecnica PWM: di conseguenza è lecito aspettarsi che con questi servi i mos o bjt che siano che chiudono l'alimentazione sul motorino si trovano a soffrire di piu' (dissipano loro potenza per sottrarla al motore).

...il digitale

Il servo digitale integra una logica, che permette una regolazione. Nessuno, a parte i costruttori, sa quale sia veramente la logica, ma senz'altro non si basa su una semplice misura dell'errore. L'unico servo di cui è dato sapere qualcosa è l'FS250 Robbe-Futaba, servo digitale un po' scrauso, per il quale dichiarano un processore a 4MHz e risoluzione 12 bit . In controlli le principali azioni di regolazione sono proporzionale (azione proporzionale all'errore, poco errore poca azione correttiva), integrativa (piu' l'errore si mantiene, piu' l'azione correttiva aumenta d'intensità) e derivativa (una sorta di azione predittiva, basata su come l'errore si evolve). Capisci bene che mischiando queste azioni si ottiene uno scenario complesso, ma che ad esempio la potenza di calcolo di un PIC potrebbe gestire senza problemi, anzi sarebbe esuberante. Come premesso non so dire se effettivamente sono questi i fattori di cui si tiene conto o se ci sono altri fattori, ma direi che il principio di fondo c'è. Il tutto unito al PWM che permette di avere forte coppie a motorino pressochè fermo (quella caratteristica che i costruttori indicano come forte coppia di ritenuta).

ciao

-- Simone

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§imone

Questo e' vero già un diodo te la fa cadere se non mi ricordo male di

0.4 o 0.7 V Natale
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Natale Novello

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