Dubbio su uso lecito/illecito delle frequenze...

Assodato che in Italia ci sono alcune frequenze ben precise per i radiocomandi, di cui alcune (in banda 35MHz) ad uso esclusivo degli aeromodelli, e' anche vero che esiste il libero uso di altre bande per eventuali funzioni accessorie (telemetria, controlli remoti ecc) a potenza ridotta (3..10mW) e durata ridotta di occupazione banda, per esempio i 434 e gli 868MHz. In particolare mi riferisco ai moduli radio della Aurel, marchiati CE e rispondenti a precise norme europee sulle emissioni radio

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La domanda e' questa: visto il loro libero utilizzo (che comprende telemetria da mezzi in movimento, controlli remoti, allarmi, sicurezza personale, teleguida di robots, scambio dati tra PC ecc...), se oltre che per queste funzioni si usassero anche per il controllo del volo al posto delle radio comuni (e tenuti in debito conto i limiti di portata)... esisterebbe qualche controindicazione di carattere legale? A mio avviso no, visto che si rientra nel caso lecito di controllo remoto/teleguida a cortissimo raggio (circa 150..200m outdoor).

ciao Claudio F

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Claudio F
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subito dopo un duro atterraggio , "Claudio F" ha dettato al suo maggiordomo:

non sono un legale, ma credo pure io di no, l'unico problema che hai e' che ti devi progettare l'interfaccia tra radio e tx e ric e servi, ed inoltre considera che in 434, esistono gia molte fonti che potrebbero interferire, mentre a 868, sei molto vicino alla zona dei cellulari, occhio a non essere troppo vicino ad un ripetitore o rischi che ti si desensibilizzi il ricevitore!

ciao ciao by davide

Per scrivermi in email levate la scritta LEVAMI dal mio indirizzo e nell'oggetto inserite ELI: senza ELI: il messaggio arriva ma non viene inoltrato alla mia reale casella di posta!

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davide ammirata

magari uno apre il cancello e ti precipita il modello :PPPPPPPP scusa la controdomanda.. perchè usare i moduli aurel e non la comune ricevente su una frequenza ben precisa e pulita?;)

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[VaFfa]

Il Thu, 19 Aug 2004 20:31:09 GMT, "Claudio F" ha scritto:

Non vorrei sbagliare ma quelle bande sono riservate a trasmissioni non continuative, mentre le nostre lo sono. Cmq a parte questo dettaglio che si puo' eviatare con un'accurata progettazione il problema maggiore sono le interferenze causate dagli altri servizi che gia' adoperano il sistema e la ridotta potenza disponibile con cui se arrivi a 100 metri senza perderti i dati e' un miracolo.

-- Saluti "Il Barone Rosso" - Roma

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Il Barone Rosso

"davide ammirata" ha scritto

Questo e' il problema minore... anzi, mi va quasi meglio che non ci sia il PPM di mezzo, ma essendo ancora tutto nella fase di studio preliminare sto valutando i pro e contro di ogni soluzione.

Ecco, questo gia' mi preoccupa di piu'... se questa banda fosse usata solo da apparati LPD basterebbe essere a qualche cento metri da ogni possibile sorgente, ma essendo usabile (da quanto ho capito) anche dai radioamatori con potenze ben maggiori....

ciao Claudio F

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Claudio F

"[VaFfa]" ha scritto

Perche' con un link dati oltre ad avere virtualmente a disposizione infiniti canali (proporzionali oppure on/off), potrebbero anche essere inviati al velivolo veri e propri comandi ad alto livello interpretabili dal microprocessore di bordo (interessante per il fail safe ad esempio, o per funzionalita' semiautomatiche), e attraverso lo stesso link si potrebbero richiedere dati telemetrici come tensione della batteria o la temperatura dei motori (ammesso che serva;)

E' una strada che mi tenta... nonostante il pericolo del cancello;)

ciao Claudio F

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Claudio F

"Il Barone Rosso" ha scritto

Non sbagli, tuttavia su alcune frequenze e'permesso un utilizzo pari a 6 minuti all'ora (credo sia indifferente se raggruppati o sparsi)... per cui qualcosa ci si potrebbe fare comunque.

E'quello che temo... all'inizio pensavo ad un velivolo indoor per cui i 30m (o meno) di raggio non dovrebbero costituire un problema... ma in effetti se cominci a volare di fuori poi il modello lo vuoi vedere lontano... lassu', sempre piu' in alto ;))

ciao Claudio F

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Claudio F

Il Fri, 20 Aug 2004 18:59:57 GMT, "Claudio F" ha scritto:

Con un amico avevamo fatto dei test con i moduli aurel a 433 per la telemetria (vedi articolo sul mio sito) intorno ai 50-80 metri si perdeva gia' il 20% dei pacchetti, alla fine con il booster abbiamo ottenuto una portata decente.

-- Saluti "Il Barone Rosso" - Roma

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Il Barone Rosso

"Il Barone Rosso" ha scritto

Grazie per l'informazione.... mi hai quasi convinto;)

Ma se optassi per la radio "tradizionale" mi piacerebbe comunque inviare dei dati al velivolo attraverso uno dei canali ausiliari on/off (per esempio per l'accensione sicura dei motori). Immagino che trovando il giusto sincronismo con l'invio degli impulsi PPM la cosa si possa fare.

Un'altra cosa, ho letto della prova funzionale dei comandi fatta senza estrarre l'antenna (in modo da ridurre il segnale), questo non e' nocivo per la radio?

ciao Claudio F

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Claudio F

Il Fri, 20 Aug 2004 20:45:17 GMT, "Claudio F" ha scritto:

Certo che si puo' fare, per molte radio esistono dei moduli che duplicano i canali (di solito usati sulle navi per accendere e spegnere luci) e che nella versione piu' semplice sfruttano un piccolo trucco. In pratica "modulano" un canale sulla trasmittente (ma volendo lo puoi fare a mano), mentre sul ricevitore viene piazzato un circuito contatore che conta gli stadi on/off e a seconda del numero attiva/disattiva uno dei canali supplementari. Nei sistemi piu' sofisticati, si arriva ad interfacciare il canale con un microprocessore, tanto da rendere proporzionali anche i canali duplicati (ma in questo caso mi sembra che devono essere occupati 2 canali).

Con le ridote potenze che abbiamo non succede nulla, certo che se ci stai per 2 ore il finale si fonde.

-- Saluti "Il Barone Rosso" - Roma

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Il Barone Rosso

"Il Barone Rosso" ha scritto

Infatti l'idea e' proprio questa... ma da realizzare in modo "casereccio". Forse basterebbe uno switch elettronico sull'interruttore del canale ausiliario, comandato da un micro (un PIC tanto per cambiare), ci si dovrebbe pero' sincronizzare con la velocita' del treno di impulsi emesso dalla radio. E'chiaro che andrebbe aperta e "studiata" (qualcuno lo avra' gia' fatto sicuramente;)... a meno di non voler usare una seconda ricevente a terra per estrarre il sincronismo. In ricezione invece e' semplice perche' basta decodificare. Comunque la velocita' dei dati/comandi sarebbe estremamente bassa, credo che potrebbe passare anche piu'di mezzo secondo tra il comando da terra e l'attivazione sul modello... ma per luci, carrelli o segnalazioni andrebbe bene.

ciao Claudio F

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Claudio F

Il Sat, 21 Aug 2004 17:28:59 GMT, "Claudio F" ha scritto:

La codifica PPM e' standard da anni, cerca il datasheet esteso della coppia NE5044/5045 sono stati gli integrati piu' diffusi a questo scopo da decenni (a dir la verita' sugli apparati piu' economici li usano ancora).

-- Saluti "Il Barone Rosso" - Roma

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Il Barone Rosso

"Claudio F" ha scritto nel messaggio news:h68Vc.124166$ snipped-for-privacy@news3.tin.it...

anche io ho avuto una idea simile alla tua...occorrerebbe un amplificatore rf per aumentare le distanze...io invece pensavo di costruire un trasmettitore sui 40mhz(o35) i cui comandi siano da joystik x pc e ricevitore normale... secondo me non c'è problema specie se sei in campagna...e lontano da ...cancelli...

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Antonios

"Il Barone Rosso" ha scritto

O grazie, interessante, ho trovato il bel riassunto:

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:)

...ma di una radio (problemi di omologazioni e garanzie a parte) si puo' tenere la parte HF rifacendo ad hoc quella di codifica? (chiaramente sempre rispettando i tempi della PPM per non generare spettri di emissione anomali)

Comunque non e' mia intenzione arrivare a questo, gia' la semplice modulazione digitale di un canale on/off e' sufficiente ad aggiungere una quindicina di canali (on/off lenti)... dovrebbe bastare un optoisolatore volgarmente in parallelo all'interruttore del canale, e quindi nessuna manomissione della radio, che continuerebbe a trasmettere con le stesse frequenza/modulazione/canali/potenza di prima.

ciao Claudio F

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Claudio F

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