Il MIO primo volo - lungo - (il post, non il volo!)

Ciao. Dopo avervi rotto l'anima tutto l'inverno (e primavera) finalmente sono riuscito a completare il mio Java 150. Ho ascoltato tutti i vostri consigli, ma, purtroppo per voi, sono anch'io un po' come Antonios, e ho bisogno di sbattere il naso per comprendere appieno ciò che dite. E' un po' come costruire da se il proprio modello. Perchè farlo, col rischio di sbagliare, quando c'è chi ti vende modelli perfettamente giusti pronti al volo? Beh! Anche la mia esperienza di "pilota" voglio costruirmela da me. Questo non vuol dire che non vi ascolto, vi ascolto eccome, ma poi voglio provare personalmente, anche a fare diverso da ciò che dite; mi serve per capire meglio. Quindi bando alle ciance: vi racconto cosa ho combinato quest'estate. Primo volo: mia moglie "lancia" il Java. Due metri e giù di punta. Nessun danno. Pensa e ripensa e mi viene in mente che stupidamente preso dall'eccitazione glielo avevo fatto lanciare a favore di vento e non contro. Riproviamo: due metri e giù. Pensa e ripensa: sembra che il motore non sia abbastanza potente per farlo andare. Lampo di genio: forse la mia idea che la forza dell'elica te lo strappasse quasi dalle mani è solo una mia idea. Forse se sull'NG scrivono lancio significa veramente LANCIO. Terzo tentativo: questa volta è un mio amico che lancia con una certa forza. Va, ma sempre preso dall'eccitazione ho voluto provare nonostante si fosse alzato un vento discreto che me lo ha praticamente scaraventato contro un cespuglio. Ala rotta. Sono in vacanza non ho nulla, ma grazie all'incoraggiamento dell'amico ho deciso che dovevo a tutti i costi ripararlo: e via di scotch da pacco. Il giorno dopo si riprova. Vola. Ma dopo pochi secondi non capisco più in che posizione è, e che fare con i pollici. Così mentre io vado in aria lui va a terra. Si rompe un po' il muso, si stacca il castello motore, ma ormai non ho più freni. La sera vado di colla e scotch e il giorno dopo altro tentativo. Lancio:perfetto. Vola. Va piano piano contro quella lieve bava di vento. Virata. Ovviamente tutta strattonata con perdite di quota e risalite brusche, qualche stallo recuperato per fortuna e non certo per abilità e mi trovo a favore di vento. Porc... Non avevo previsto ci fosse tutta questa differenza di velocità. Praticamente mi schizza via. Tento di fare la seconda virata, ma, ora che capisco come fare, l'ho spedito praticamente proprio vicino alla linea dell'alta tensione. Al che il modello non risponde più ai comandi e, in preda alle interferenze, si allontana a tutto motore con un volo perfetto fino a schiantarsi sulla riva di un fiume. Praticamente le interferenze l'hanno fatto volare meglio di me. Quando leggevo di qualcuno che montava il "cercamodelli" mi sembra va una cosa esageratamente avanti; in quel momento invece ho capito cosa significa scendere rive impervie, cercare tra i cespugli, col terrore di aver fatto qualche danno a qualcosa o a qualcuno o comunque aver perso per sempre il modello. Ma poi sento un lamento. All'inizio pensavo di aver disturbato qualche cucciolo di qualche animale. Sembrava come un pianto, poi guardando bene trovo il mio Java semidistrutto col motore che ancora in preda alle interferenze (la radio per poter scendere senza pericolo dalle rive l'avevo lasciata un bel po' distante) tentava di trivellare tra i sassi. Nonostante i danni ho provato un senso di sollievo. La sera si ripara. Ma con cosa? Beh! In mancanza d'altro con il fondo di cartone pressato delle cassette della frutta. Ricostruito il castello motore. Fasciato con nastro telato metà fusoliera. Qualche etto in più, ma ancora pronto al volo. Prima che finiscano le vacanze riesco a fare ancora qualche voletto, ma mai per più di 30 - 40 secondi. Fortunatamente senza troppi danni. Ho rotto tre dei quattro elastici in dotazione e non avendo nient'altro ne faccio su misura un paio con l'elastico delle mutande e un paio di graffette. Ottimi (fino a domenica scorsa). Finite le ferie domenica ho ancora una gran voglia di riprovare il brivido. Trovato il posto ideale, ma non la compagnia, tento, e stranamente riesco, a lanciarlo da solo. Wow. Riesco anche a tenerlo in aria per un po' finchè giunge inesorabilmente quel momento in cui non capisco più in che posizione è e in che direzione sta andando e dopo una serie di stalli, viti e figure varie si schianta ineluttabilmente al suolo. Però ho battuto il mio record personale. E' stato in aria per ben 2 minuti e 15 secondi. I danni non sono gravissimi. Ma ho capito che l'elastico delle mutande non va bene perchè quello di gomma sotto sforzo si rompe, quello delle mutande no. E indovinate cosa s'è rotto? Il bordo d'entrata dell'ala. Praticamente l'elastico è penetrato nell'ala per circa un centimetro. Vabbè. Ormai sono nel tunnel, posso mica fare inversione a U e tornare indietro! Si va avanti. Troverò il modo di ripararlo e riprovare. Anzi sapete che vi dico? Mi è venuta voglia di ricostruirlo da zero. Qualcuno sa indicarmi dove posso trovare dei disegni per farne uno uguale? Magari con un minimo di istruzioni (se no poi sono costretto a rompervi le scatole con mille domande). Se non proprio il Java 150 almeno uno molto simile in modo che possa riutilizzare tutta la meccanica e l'elettronica (speed 400 ridotto 4:1, 7 celle, servi standard). Ciao. Frost.

Reply to
Frost
Loading thread data ...

più o meno hai raccontato anche la storia dei miei primi voli, è bello scoprire di non essere soli... ^__^

Gianluca

P.S. unica differenza che io sono solito far volare anche chi mi accompagna (ed ho scoperto a mie spese che non tutti sono attenti e fanno le cose un passo alla volta...)

Reply to
pensieroso

"Frost" ha scritto nel messaggio news:46o%c.87583$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

CUT

In questo modo non imparerai mai a *pilotare*... Hai fatto volare il modello, ok, ma non hai pilotato il modello... pensaci e magari vai al campo di volo a te più vicino e già dopo un paio di voli con una persona che ti assiste accanto, capirai quello che ti sto dicendo... Ah, perdere il controllo del modello così, non solo è pericoloso per te, ma potrebbe cambiarti la vita, in peggio ovviamente...

Ciao

Francesco

Reply to
Fra

"Frost" ha scritto nel messaggio news:46o%c.87583$ snipped-for-privacy@twister1.libero.it...

[STRACUT]

Non ho parole...

Reply to
alevilla.it

Almeno lui aveva un Java e non un'ala bassa.... Non che un'elica di un elettrico sia delicata e in faccia a qualcuno possa risultare gradevole, ma almeno fa meno strada nei pochi secondi in cui rimane in volo....

Reply to
Giorgio

Frost ha scritto:

E sono proprio quelli come voi che magari ringrazieremo il giorno in cui non potremo piu' volare grazie alle vostre cazzate...

Reply to
S_Ciambra

Concordo, e noi che al campo facciamo riunioni sulla sicurezza, parliamo di seguire i principianti per evitare che si mettano a fare queste cose. Buttiamo proprio il tempo!! Perchè pensare a come rendere più sicuro il nostro hobby, quando qualsiasi persona può lanciare un modello liberamente. Penso però che sia inutile incaz.... è meglio spiegare la pericolosità del gesto. Non credete che una mano dovrebbero darla i negozianti spiegando cosa fare dopo aver montato il modello? In fondo il primo contatto con il modellismo dinamico avviene attraverso il negozio (reale o virtuale che sia). Ciao a tutti Rober

Reply to
Robert

-megacut- ....Ma ho capito che l'elastico delle mutande non va bene perchè

Si, e' vero, anch'io ho riscontrato lo stesso problema con l'elastico delle mutande. Molto meglio la fascia per il sudore che usano i tennisti (anche esteticamente perche' in genere e' colorata, le mutande perlopiu' sono bianche), o in alternativa le calze in filo di scozia annodate con un nodo a gassa. Un mio amico fissa le ali del Ready con le stelle filanti colorate che si usano per il carnevale, molto fashion da vedersi, ma ha avuto problemi perche' non tengono molto, sicuramente non come l'elastico delle mutande.Appunto. Buon lavoro.

Reply to
Fabio

PolyTech Forum website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.