Come funziona l' accensione elettronica?

Ciao a tutti, faccio la classica domanda da 100 milioni di dollari. Alcuni micromotori, sopratutto per aeromodelli, possono essere convertiti per funzionare con la normale benzina del distributore; a tale scopo occorre una candela ad elettrodo e la centralina per alimentarla. Mi chiedo come il tutto possa funzionare; poichè la scintilla deve obbligatoriamente scoccare al PMS bisogna tener conto della posizione del pistone. Non credo che però esista un sistema di sensori che rilevi -tramite il volano- la posizione del pistone, il numero dei giri e via dicendo. Sopratutto dubito che, con gli elevati regimi ai quali frullano gli attuali micromotori, una centralina sia in grado di leggere la posizione del volano con la necessaria precisione (sono ovviamente pronto a ricevere eventuali smentite, dati i progressi dell' elettronica sia nella miniaturizzazione che nella velocità di calcolo...). Tuttavia mi è capitato di leggere una dicitura del tipo "accensione a scarica capacitiva" ed allora mi sono fatto un' idea: siccome la scintilla scocca al PMS, se io monto una candela con un solo elettrodo ed elettrifico anche il motore, accade che (applicando la giusta tensione) quando il pistone giunge in prossimità del PMS la resistenza elettrica dello strato d' aria tra l' elettrodo della candela ed il cielo del pistone diventa insufficiente e scocca così una scintilla che incendia la miscela. Quando comincia l' espansione il pistone si allontana dalla candela, la resistenza dell' aria cresce ed il circuito si interrompe. Questo sistema, che ricalca da vicino l' accensione glow, è semplicissimo (mi serve solo una centralina che dà la giusta tensione perchè la scintilla scocchi solo al PMS), non ha bisogno di sensori o cose del genere e funziona anche agli elevati regimi. E' ovvio che così mi gioco l' anticipo variabile, ma anche i glow non hanno l' anticipo variabile però funzionano bene ugualmente. Ho detto una serie impressionante di scemenze o ci ho azzeccato? Ciao!

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Vyger
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"Vyger" ha scritto nel messaggio news:c68qvi$8rg$ snipped-for-privacy@lacerta.tiscalinet.it...

rilevi -tramite

E' possibilissimo che un'accensione di tipo elettronico possa funzionare a regimi elevatissimi... anzi... proprio per questo e' nata in quanto l'accensione con contatti (puntine), per ragioni meccaniche erano la causa primaria dei limiti di rotazione. Ovviamente necessitano di un sensore che indichi il PMS ma e' tutt'altro che complicato applicarlo. non ho mai sentito parlare degli adattamenti di cui parli ma mi pare strana l'idea di farlo perche', almeno a mio avviso, essendo il carburante molto differente, dovrebbe cambiare anche la compressione.

Non vorrei dire una cavolata ma credo che sia una normalissima accensione elettronica. Un'accensione come hai ipotizzato tu forerebbe il pistone in un attimo...

-- Ciao da Marco m&m.

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Marco m&m

ciao è una cosa molto semplice, si mette un magnetino da qualche parte sul piattello dall'allumino dietro l'elica e una sonda che che sente quando gli passa davanti il magnetino, lo stesso sistema che si usa sulle bici per i contacilometri digitale... locicamente il magnete andrà sistemato in un punto preciso (adesso dove non lo so) e quando la sonda sente il magnete la centralina si fa i suoi calcoli e poi fa scoccare la scintilla sulla candela..... tutto qui :-) conta che poi di solito queste conversioni a benzina si fanno su motori abbastaza grandi >10cc che non girano moltissimo penso che non vanno più su di 12-13'000 (per i più avvelenati)

ciaoooo

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il Zott

Si, ma basta mettere più olio nella benzina rispetto a quando vai ad alcool . Invece del rappoto di circa 9:1 tra metilico ed aria la benzina brucia con un rapporto 14:1, quindi per mettere la stessa quantità di olio nel motore, devi usare una miscela con più olio. Ciao Paolo

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Paolo Di Marco

"Marco m&m" ha scritto

In verità non pensavo tanto ad un limite fisico del sistema quanto ad un limite dell' hardware della centralina. La centralina verifica la posizione del volano a brevi intervalli di tempo tra una lettura e l' altra. Per dei regimi di rotazione "normali" gli intervalli possono essere sufficientemente distanziati, ma se penso ai 30-40mila giri di un micromotore, a tali regimi gli intervalli devono essere brevissimi, infinitesimali, per riuscire a stare dietro alla rotazione del volano; non so se c'è un hardware che abbia la necessaria velocità di calcolo per gestire il tutto. Rileggendo queste righe mi accorgo che mi sono spiegato da cani, ma spero che tu abbia capito cosa voglio dire...

Ho letto che alcuni motori hanno questa possibilità; non so se poi si debba intervenire sui rasamenti sottotesta per cambiare il rapporto di compressione.

Ti riferisci a qualche fenomeno di corrosione galvanica?

Saluti.

P.S: quando ho scritto il post iniziale pensavo ai regimi di rotazione dei micromotori di piccola cilindrata, ma il buon Zott ha detto che la conversione riguarda motori più grossi con regimi normali, quindi come non detto, una centralina non avrebbe nessuna difficoltà nel gestire l' accensione.

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Vyger

"il Zott" ha scritto

Ciao e grazie per l' attenzione.

...[CUT]...

Come non detto, vuol dire che mi sono lanciato al galoppo in una scatenata pippa mentale...

Byez!

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Vyger

"Vyger" ha scritto nel messaggio news:c69j3h$5u5$ snipped-for-privacy@lacerta.tiscalinet.it...

No... e' una questione di temperature (almeno credo) in quanto nel punto in scocca la scintilla, essa sale ben oltre il limite fisico di liquefazione del metallo in cui e' composto il pistone (alluminio in pratica).

-- Ciao da Marco m&m.

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Marco m&m

Vyger ha scritto:

Frena, sei lanciatissimo, a parte che i pc oggi lavorano a oltre un gigahertz, quindi meno di un kilohertz è roba da cavernicoli da gestire, i pic vanno mi pare a 10 o 20 mega, perchè devi immaginare un polling, mica hai più processi da gestire, solo vedere il momento del passaggio, esistono comunque ancora sistemi analogici, basta un semplice interruttore elettronico, velocissimo, che apre e (semplificando) fa scoccare la scintilla. Poi magari qualcuno oramai le fa digitali, ma comunque 40 mila giri sono meno di 700 Hertz. ciao Danilo

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Danilo_

"Marco m&m" ha scritto

Ok, in effetti a questo problema non avevo pensato, è stata quella dicitura "scarica capacitiva" che mi ha portato fuori strada...

Ciao e grazie per le spiegazioni.

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Vyger

"Danilo_" ha scritto

Si, i PC lo sapevo; quello che non immaginavo era che anche una minuscola centralina per micromotori avesse tutte queste potenzialità.

Comunque mi rendo conto di aver detto delle sciocchezze, ammetto che l' elettronica non sia il mio forte. Ciao!

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Vyger

Vyger ha scritto:

Non te la prendere, il mio tono era scherzoso, la misura da fare sul volano non è poi così rapida come sembra, poche centinaia di Hertz, i sistemi analogici sono molto veloci, e anche un sistema digitale da poche lire, tipo i controllori st6 atmel pic, si mangiano alcuni megahertz. a proposito, il concetto di scarica capacitiva, sarebbe di caricare con un elevatore di tensione un condensatore, a tensioni parecchio più alte di quella della batteria di bordo, in modo da accumulare maggiore energia da scaricare sulla bobina per fare scoccare la scintilla. Poi il concetto di accensione elettronica di solito intende anche l' uso di sensori senza parti in movimento (magnetici ad effetto di hall) per evitare appunto i casini delle puntine che possono scintillare, sregolarsi, vibrare... e poi magari regolare l'anticipo in funzione dei giri, ma qui incomincia a complicarsi la faccenda, non so se i prodotti commerciali per motori da modellismo, abbiano tali finezze. ciao Danilo

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Danilo_

"Danilo_" ha scritto

Non preoccuparti, non me la sono affatto presa, ho visto che il tono era scherzoso. Semplicemente ho ammesso di aver preso un granchio, tutto quì.

Grazie per le dettagliate spiegazioni.

Byez!

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Vyger

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