Ciao a tutti, faccio la classica domanda da 100 milioni di dollari. Alcuni micromotori, sopratutto per aeromodelli, possono essere convertiti per funzionare con la normale benzina del distributore; a tale scopo occorre una candela ad elettrodo e la centralina per alimentarla. Mi chiedo come il tutto possa funzionare; poichè la scintilla deve obbligatoriamente scoccare al PMS bisogna tener conto della posizione del pistone. Non credo che però esista un sistema di sensori che rilevi -tramite il volano- la posizione del pistone, il numero dei giri e via dicendo. Sopratutto dubito che, con gli elevati regimi ai quali frullano gli attuali micromotori, una centralina sia in grado di leggere la posizione del volano con la necessaria precisione (sono ovviamente pronto a ricevere eventuali smentite, dati i progressi dell' elettronica sia nella miniaturizzazione che nella velocità di calcolo...). Tuttavia mi è capitato di leggere una dicitura del tipo "accensione a scarica capacitiva" ed allora mi sono fatto un' idea: siccome la scintilla scocca al PMS, se io monto una candela con un solo elettrodo ed elettrifico anche il motore, accade che (applicando la giusta tensione) quando il pistone giunge in prossimità del PMS la resistenza elettrica dello strato d' aria tra l' elettrodo della candela ed il cielo del pistone diventa insufficiente e scocca così una scintilla che incendia la miscela. Quando comincia l' espansione il pistone si allontana dalla candela, la resistenza dell' aria cresce ed il circuito si interrompe. Questo sistema, che ricalca da vicino l' accensione glow, è semplicissimo (mi serve solo una centralina che dà la giusta tensione perchè la scintilla scocchi solo al PMS), non ha bisogno di sensori o cose del genere e funziona anche agli elevati regimi. E' ovvio che così mi gioco l' anticipo variabile, ma anche i glow non hanno l' anticipo variabile però funzionano bene ugualmente. Ho detto una serie impressionante di scemenze o ci ho azzeccato? Ciao!
- pubblicata
20 anni fa