Leggendo un interessante articolo apparso su RCM di questo mese (Radio Commande Magazine )eccovi un estratto sull'olio di ricino per i nostri micromotori. Prima di tutto la formula: [CH3(CH2)5CH(OH)CH2CH=CH(CH2)7COO)3(OC)3H5] Che significa ? Significa che l'olio id ricino e' composto per l'87% di trigliceridi ricinolici, possiede un doppio legame in nona posizione e un radicale idrossido in undicesima posizione. Quando la temperatura di funzionamento in un micromotore sale la molecola di ricino perde
2 atomi d'idrogeno e 1 di ossigneo e diviene una molecola secca. Questo vuol dire che piu' la temperatura sale piu' l'olio di ricino polimerizza e diventa carico di esteri che si decompongono ad una temperatura di circa 343° cio' per dimostrare il poter lubrificante di quest'olio. Ma il rovescio della medaglia e' che il prodotto ottenuto alla fine del ciclo e' simile a quello delle vernici ecco il perche' del velo resistente di sporco che contorna specialmente la testa dei motori. L'olio di ricino si infiamma a circa 449° mentre gli olii sintetici a circa 290° questo comporta la rottura del film lubrificante degli olii sintetici che da' come conseguenze la grippatura. Per questo un motore utilizzante solo olio sintetico e regolato troppo magro salendo in temperatura rischia di grippare aggiungo che se anche si usino dei carburanti di solo sintetico in buone percentuali (20%) il pericolo di grippatura e' sempre presente in quanto nella camera di scoppio la temperatura sale oltre i 290° l'olio si infiamma partecipando al processo di combustione (anzi lo arricchisce) MA il film si rompe ! Alla fine della storia e' bene utilizzare sempre una piccola percentuale di olio di ricino nella composizione dei carburanti specialmente nei motori spinti da una parte il ricino garantisce la lubrificazione e dall'altra il sintetico migliora la combustione anche se i motori dovranno essere di tanto in tanto, smontati e pulitiNatale